Il divenire della critica
notorietà che tanti altri artisti suoi coetanei avevano raggiunto con ben altra facilità. E, per questa ragione del tutto estrinseca, Fontana, solo
Pagina 100
Il divenire della critica
spaziale da lui fondato qualcosa di ben definito, di esattamente programmato, di scientificamente analizzabile. Nulla invece, di tutto ciò.
Pagina 102
Il divenire della critica
operativo, finiva, in realtà, per realizzare qualcosa di molto diverso e spesso con dei resultati ben superiori a quelli che le sue teorizzazioni
Pagina 102
Il divenire della critica
Opere di altri artisti, ben più giovani di Fontana, come in Italia Manzoni, Castellani, Scheggi, Mari, in Francia Yves Klein, si possono certamente
Pagina 106
Il divenire della critica
palline sospese e vibranti; insomma sulla sorpresa offerta dall’inatteso e dal meccanicamente sorprendente. Ma, se è ben vero che il massimo d
Pagina 113
Il divenire della critica
insufficienza di taluni pezzi che in un altro environment avrebbero avuto ben altro risalto.
Pagina 123
Il divenire della critica
Dunque: mentre scendo la grande rampa elicoidale, che dai maestri morti (già prossimi al cielo, o meglio alla ben nota cupola in vetro dai fregi
Pagina 123
Il divenire della critica
, Ben-Schmuel, Chamberlain, Kowalski, Trova, Tršar, Judd, Yamaguchi, Luginbühl, Meadmore, Miyawaki, Oldenburg, Morris, Shinoda, Di Suvero, Lenk, King
Pagina 124
Il divenire della critica
primarie», se vogliamo) continuino ad abbondare. Ma è anche probabile che ben presto si giunga ad una saturazione di questo genere di composizioni; e
Pagina 126
Il divenire della critica
realtà la «linea», lo stile di queste strutture ha ben poco in comune (salvo per il materiale e il colore, dunque per l’aspetto più estrinseco) con
Pagina 129
Il divenire della critica
Che la semiotica e lo strutturalismo siano divenuti negli ultimi tre o quattro lustri dei fenomeni «di moda», è ben noto, ma anche di questo non
Pagina 13
Il divenire della critica
Oggi che siamo ben coscienti di ciò (ossia sappiamo come l’arte non si possa fare sulla base di ricette politiche o ideologiche) dobbiamo peraltro
Pagina 158
Il divenire della critica
limitati da ben precise esigenze economiche, nel caso dell’artista «puro», il telos del suo lavoro appare il più delle volte come dettato non dalla fantasia
Pagina 161
Il divenire della critica
movimenti ed ai moventi della rivolta universitaria, possiamo ben dire, mondiale, ma vorrei cercare, invece, di cogliere l’aspetto che più direttamente
Pagina 164
Il divenire della critica
funzioni di tipo pratico e di equilibrio formale, ben diverso è il compito dell’oggetto «artistico» (lo credano o meno molti nostri «operatori
Pagina 167
Il divenire della critica
ridimensionato il fenomeno d’un’arte «mercificata» o «borghese». E non per questo - sia ben chiaro - assisteremo ad un ritorno di forme neorealiste o
Pagina 170
Il divenire della critica
sociologico dei movimenti contestari che hanno in parte collimato con quelli, ben più importanti, del mondo studentesco - è abbastanza lineare. Attualmente la
Pagina 183
Il divenire della critica
’arte situazionale, in parte i già ben noti artisti oggettuali e i più volte ricordati artisti cinetici, neofigurativi, creatori di multipli, ecc.
Pagina 187
Il divenire della critica
’allestimento (dovuto all’architetto Sartogo) che per la presenza di molti ambienti unitari e ben calibrati. Bisogna pertanto riconoscere che questa rassegna ha
Pagina 191
Il divenire della critica
dell’arte attuale. Così dicasi di un Tano Festa, ancora sempre arieggiante il periodo pop; o di un Angeli le cui raffinate e ben note composizioni
Pagina 195
Il divenire della critica
Non è mia intenzione di esporre, qui, una sconfinata lista di nomi americani ed europei e di istituire dei raffronti tra di essi: sarebbe una ben
Pagina 197
Il divenire della critica
autonomamente, un filone che aveva dato vita ad altri artisti del tutto peculiari, come Wols, Dubuffet, Ben Nicholson, protagonisti d’una vicenda minore
Pagina 199
Il divenire della critica
un certo periodo fu questo il nome preferito per definire questi artisti). Ben presto, però, doveva apparire chiaro ad ognuno che il fenomeno pop
Pagina 200
Il divenire della critica
Anche l’Italia, come la Germania, la Francia, gli Usa, è passata in questo dopoguerra attraverso alcuni stadi evolutivi ben identificabili, eppure
Pagina 205
Il divenire della critica
casi dove la figurazione è riescita a farsi strada in una maniera inedita e «diversa». Ben noto anche per le sue opere scenografiche (il Riccardo III
Pagina 207
Il divenire della critica
Paolini - ben più sottilmente della maggior parte degli altri artisti «concettuali» - ha saputo evidenziare, con un’eleganza estremamente sofisticata
Pagina 209
Il divenire della critica
Se Paolini è un tipico rappresentante della concettualità nordica, Gino Marotta può ben figurare come il campione d’un acuto persiflage di impronta
Pagina 209
Il divenire della critica
elemento critico. E, innanzitutto, una valutazione critica ha da essere necessariamente assiologica? La risposta sembrerebbe lapalissiana; eppure a ben
Pagina 21
Il divenire della critica
. Bonito Oliva, ecc.) succeduta a quella dei più anziani, e ben noti G. C. Argan, Apollonio, Marchiori, Balla, Vivaldi, Crispolti, Calvesi, Menna, Sanesi
Pagina 214
Il divenire della critica
collezionisti avidi di capitalizzare i loro acquisti e di appendere alle pareti delle loro dimore borghesi qualsiasi superficie bidimensionale ben incorniciata.
Pagina 219
Il divenire della critica
territorio inteso nel suo confluire di natura e artificio è ben scarso. Mai che passi per la mente di qualcuno di considerare «arte» l’intervento sulla natura
Pagina 219
Il divenire della critica
Ebbene: proprio in seno a queste correnti concettuali (in Francia ben analizzate da Catherine Millet1) si possono scorgere alcuni episodi sintomatici
Pagina 233
Il divenire della critica
Quando, ad esempio, Isgrò (già ben noto per il suo passato di poeta [verbale] e di poeta visivo) presenta qui una delle sue «cancellature» più
Pagina 241
Il divenire della critica
in questo stesso volume) - è ormai un fenomeno ben noto che, nelle arti visuali, ha visto la massiccia produzione di opere dove la stessa pittura, o
Pagina 246
Il divenire della critica
danze tribali ai movimenti ieratici e dai significati ben codificati del teatro cinese antico, delle danze sacre indiane, alle più recenti forme
Pagina 252
Il divenire della critica
Sia ben chiaro che la mia non è certo un tipo di riprovazione moralistica o estetizzante: ogni artista è padrone di agire secondo la sua libera
Pagina 253
Il divenire della critica
Ben diversa è la situazione della filosofia che ci è nota solo per quanto ci risulta dai documenti scritti, o comunque tramandatici da un’epoca
Pagina 258
Il divenire della critica
Ancora prima dell’avvento degli studi strutturalistici era stato notato già da parte di ben noti studiosi come Wölfflin, Schmarsow, Dvořák, e in
Pagina 262
Il divenire della critica
accettabile ai nostri giorni. Siamo quindi ben lungi dal considerare il modello greco o qualsiasi altro modello dell’antichità come «inarrivabile»; mentre
Pagina 263
Il divenire della critica
epoche a noi ben note per le loro concatenazioni storiche, linguistiche, politiche, ecc.), nel caso di opere appartenenti a civiltà remote (appunto
Pagina 265
Il divenire della critica
era solo il valore d’uso a dominare, non permettendo perciò quell’alienazione [degli oggetti, degli individui, del lavoro, e dell’arte] che ben
Pagina 37
Il divenire della critica
nuova fase della pittura moderna; una fase che già s’è aperta con esperienze ed esigenze ben diverse da quelle che dominarono la prima metà del secolo
Pagina 42
Il divenire della critica
riesce a convincere: la sua combustione è troppo «ben eseguita» e ordinata, e manca anche alle altre due opere quel gusto impeccabile e quel felice
Pagina 45
Il divenire della critica
Ma una volta spazzata via (per quanto sia ancora ben lungi dall’esserlo del tutto) questa pseudoarte veristica, era più che logico veder
Pagina 56
Il divenire della critica
Rothko, entrambi ben lontani dall’aver voluto ricreare un’atmosfera paesaggistica, o quanto meno tonale nei loro dipinti. Ecco perché i due artisti
Pagina 57
Il divenire della critica
Oggi invece questi due parametri hanno perduto buona parte del loro peso: il sincronico prevale sempre più sul diacronico, l’elemento storico ben
Pagina 8
Il divenire della critica
Se la Nevelson è un esempio positivo - uno dei pochi di questa Biennale (ben scarsi apporti sono quelli degli altri tre americani, lo scultore Hadzi
Pagina 81
Il divenire della critica
volontà e di decisione. Eppure alcuni principî divenuti oggi comuni e ben noti: l’intenzionalità dell’artista, l’oggettualizzazione, stanno alla base
Pagina 86
Il divenire della critica
’arte visuale, e come i nuovi media, i nuovi materiali espressivi, nulla o ben poco avessero da spartire coi vecchi e tradizionali.
Pagina 9
Il divenire della critica
In realtà il merito del critico (se di merito si può parlare: giacché è ben scarsa la sua influenza sull’attività creativa vera e propria!) è forse
Pagina XV